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mercoledì 23 settembre 2015

LA TELA DI PENELOPE E LE STOFFE DI BOSSETTI- di Michele D'Angelo

Pubblico le riflessioni dell'amico Michele D'Angelo  e le condivido pienamente


IL DNA NUCLEARE 


NON È DI MASSIMO BOSSETTI 

di Michele D'Angelo



Le prove le forniscono gli stessi genetisti della Procura: Previderè certifica la possibilità di maternità tra Ester Arzuffi e Ignoto1 al 99.999% (A parte il fatto che quella tra lei e Massimo è al 100% !!!). Questo 0.001% di esclusione si legge che OGNI 100.000 DONNE FERTILI CE N'È UNA, chiamiamola 'alter ego' di Ester, PERFETTAMENTE COMPATIBILE A QUEL DNA AL 99.999% PUR NON ESSENDONE MADRE . In Europa, quindi, ci sono 3000 donne di origine caucasica, che avendo un incontro biblico con Guerinoni avrebbero generato almeno 3000 figli che avrebbero avuto lo stesso DNA di Ignotouno e identica corrispondenza di maternità, pur non essendo ugualmente figli di Ester Arzuffi. Specificatamente, tutti questi 3000 Ignoti, confrontato il loro DNA NUCLEARE con quello di Ester, SAREBBERO RISULTATI UGUALMENTE FIGLI AL 99.999% PUR NON ESSENDOLO,
ESATTAMENTE COME NON LO È (non figlio ma compatibile al DNA erroneamente) L'IGNOTOUNO. In Italia sono ben 250 le donne identicamente compatibili , nella sola Lombardia ben 50. Se a questo si aggiunge che sul DNA mitocondriale di Ignotouno non esiste alcuna compatibilità con quello di Bossetti, è elementare capire che: - Massimo Bossetti NON È Ignotouno . I due sono persone diverse e ben distinte. - Ignotouno è ragionevolmente un fratellastro di MGB, avente in comune il padre, ma nato da madre diversa. La madre, stando alla scienza attuale e a tutte le analisi del DNA mitocondriale, apparterrebbe alla stessa linea materna della sorella della bisnonna materna della vittima, come indicato a pag. 95 della nota relazione di Carlo Previderè. Non è stata mai trovata perché non ènegli atti ufficiali di nascita o negli stati di famiglia che si cercano i figli nascosti o nati al di fuori di un regolare matrimonio, specie se nati nell'Isola della Bergamasca intorno al 1965.
Così testimoniò a suo tempo Vincenzo Bigoni, altro ex collega di Guerinoni, il quale, pur conoscendo molto bene Ester Arzuffi, nella primavera del 2013 indicò ben altra donna quale madre di quel SINGOLO FIGLIO che sapeva essere nato da Guerinoni e altra donna, né mai parlo di una coppia di gemelli. La verità è molto più facile da trovare se la si cerca dov'è.

Non esiste alcuna ragione perché abbia intitolato così il post, ma l'eroina omerica mi viene in mente ogniqualvolta penso alla relazione dei ris su alcune delle centinaia e centinaia di fibre tessili ritrovate sul corpo della povera bimba in quel campo. 

Scrivo di centinaia più volte perché temo che ai più sia sfuggito qualche particolare molto importante, quale ad esempio il NUMERO DEI REPERTI SUL CORPO DI YARA.

Complessivamente i reperti sono oltre ventimila, il che parrebbe impressionante se non considerassimo che i più di essi sono davvero molto piccoli e analizzabili solo con l'ausilio di strumenti tecnologicamente molto avanzati. 

L'uso della tecnologia avrebbe (uso il condizionale non a caso) consentito di individuare pezzi di stoffa molto compatibili con quelli dei sedili del Daily di MGB. 

"Eccaa 'llà, avrebbe detto il grande Alberto, s'è fatta notte pe' sto gran fijo de na... Er DNA, vabbè non è il suo, questo è sicuro, ma ora la stoffa ce lo condanna ancor più concretamente. Quindi, cento anni al gabbio".

MA CHI HA MAI DETTO CHE SI TRATTA DI STOFFA QUELL'INSIEME DI FILI SEPARATI?

NESSUNO, PERCHÉ NON SI TRATTA TECNICAMENTE DI UNA STOFFA. 

Tra gli oltre 20.000 reperti e le centinaia di fili di tutti i colori e forgia sono stati scelti alcuni, separati tra loro, sciolti e che in comune avevano solo alcune evidenti caratteristiche merceologiche e la circostanza di trovarsi qui vestiti di Yara.

Ma questi elementi sono comuni ai tantissimi altri fili ugualmente repertati su quegli abiti. 

Non esiste, infatti, alcuna certezza che Yara sia entrata in contatto con un qualunque sedile di un qualunque automezzo avente stoffe di quei colori. 

Questa è solo un'ipotesi investigativa che potrebbe essere fatta anche relativamente a tutte le altre fibre di altri colori sempre lì rinvenuti. 

Il singolo filo sciolto potrebbe provenire da una qualsiasi trama di stoffa, pure la sedia di una scuola, di una sala d'attesa di un dentista o della stessa palestra, un bar o qualunque altro posto ove ci sia una stoffa sintetica. 

Questo cosa significa? 

Significa che quella stoffa simil-bossetti è una grande bufala. 

Una delle tante. 

Per quale motivo i fili gialli li vogliamo immaginare intrecciati proprio con quelli blu e verdi e non con quelli perfettamente identici ma di colore nero e marrone?

Perché così non avrebbero alcun punto mi somiglianza con i sedili di quel Daily?

Ma un pezzo di stoffa per essere considerato tale non deve almeno essere intrecciato seguendo trame ben definite? 

E quanti tipi di stoffe possiamo immaginare mischiando ciascun filo con gli altri? 

Tanti, ma proprio tanti tanti che non mi riesce di contarli. 

Ecco, partendo dal pensiero ricorrente della bellissima Penelope e la sua stoffa invisibile siamo arrivati alle altrettanto invisibili e inesistenti stoffe spacciate per quelle dei sedili del camion di Bossetti.

Non è cambiato niente nel frattempo, se non il numero dei minuti da sommare ai giorni, mesi e anni da cui lui è in carcere da innocente. Troppi.

Michele D'Angelo




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