Cerca nel blog

domenica 21 maggio 2023

IL PRINCIPE CHE ASSASSINO' LA SUA PRINCIPESSA ROSANNA

 



IL PRINCIPE AZZURRO 
 CHE ASSASSINO' LA SUA PRINCIPESSA ROSANNA

                                                 
                  cimitero di Tortora provincia di Cosenza

PREMESSA

L'ignoranza, l'egoismo, la gelosia, la rabbia, l'omertà sono  solo cinque delle tante malattie che affliggono l'animo umano e lo  IMBESTIALISCONO; imbestialiti  sono certi esseri al punto di non capire cosa sia l'amore, la condivisione, la comunicazione, la libertà esistenziale dell'altro. 
Certe esistenze umane sono anche capaci di soffrire ma soffrono in maniera bestiale, associando il dolore che provano alla rabbia  e ritenendo che quella sofferenza sia solo loro e non anche quella di una intera collettività, a cui viene a mancare un elemento vitale; per cui, al crimine compiuto, tante volte si associa anche il "pietoso silenzio" che impedisce il ricordo sociale dell'accaduto.. e la funzione pedagogica della socializzazione del dolore.
Sicchè, mentre la stampa ed il diritto di cronaca raccontano le tragedie, molte famiglie preferiscono tacere specialmente al sud.

Di altissimo valore sociale e culturale resta pertanto il coraggio dei genitori e famigliari di ROBERTA LANZINO, barbaramente assassinata in Calabria; genitori che superando il muro di omertà, il "pietoso silenzio" che una comunità retrograda ed ignorante spesso invoca su molti delitti  efferati, come se fossero una vergogna per chi ne è vittima, ogni anno e più volte l'anno, da decenni ormai, rinnovano il loro dolore nelle varie piazze d'Italia e lo donano generosamente alla collettività, raccontando la tristissima storia della loro figlia, violentata e uccisa da  criminali, che non possono nemmeno paragonarsi alle bestie perché queste ultime uccidono solo per fame o per difendere il territorio o i cuccioli.

Ebbene, il modo per combattere culturalmente tanti crimini efferati è parlarne, educare i giovani, metterli in guardia facendo loro capire che in questo mondo di apparenza non è tutto oro quello che luccica e che persone apparentemente buone ed affermate nella società possono essere dei criminali, dei violenti ed anche dei drogati che possono sfogare la loro indole bestiale in molti modi, compreso l'omicidio. 
A  Roberta Lanzino  sono state dedicate molte iniziative, incontri, riconoscimenti, piazze e strade proprio perché i genitori hanno espresso pubblicamente il loro dolore mantenendo viva la memoria della loro martire. 
Tante mamme  si chiedevano come mai si parlasse sempre di questa Roberta Lanzino e come mai a Roberta Lanzino piazze e strade mentre ai loro figli, vittime innocenti.. niente: la spiegazione è stata data ed è CONDIVIDERE GENEROSAMENTE E CORSAGGIOSAMENTE IL PROPRIO DOLORE con la collettività!


LA STORIA DI ROSANNA
Se qualcuno tra cento anni passa davanti ad una via e ad una piazzetta intitolata e legge un nome si chiede ad esempio: MA CHI CAVOLO E' sto tale  SIRIMARCO? A me personalmente piacerebbe saperlo leggendo una lapide o trovando in rete un documento che lo riguardi e così dovrebbe succedere per tutte le persone che devono ricordare qualcosa o qualcuno, un evento bello o brutto, nei tempi a venire. 
Anni fa, durante il primo ONE BILLION RISING a Tortora Marina (CS)  i genitori di Roberta Lanzino stavano parlando della figlia e vidi piangere una mamma tra il pubblico. Chiesi perché e mi disse che anche la figlia era stata uccisa ma nessuno se ne ricordava, e che a Roberta Lanzino avevano dedicato una piazza e a sua figlia niente, nemmeno una parola. Andai dunque a parlare con il Sindaco di allora che era l'Ing. Lamboglia il quale  benevolmente accolse la proposta di dedicare a Rosanna una via. Quando chiesi come mai non si erano fatte iniziative per Rosanna che era una cittadina Tortorese, mi disse che i  famigliari non ne avevano mai parlato e che  questi eventi criminosi sono vissuti quasi con pudore dalle famiglie e in genere non se ne vuole parlare.
Ecco perché la soria di Rosanna era avvolta da un "pietoso silenzio"..ma il desiderio di una madre deve essere esaudito ed ecco che a Rosanna si accettò di dedicare una piccola via



Ma chi è questa Rosanna Papa? 
Una..nessuna..centomila donne vittima di violenza domestica.
Era una ragazza figlia di umili emigranti che si erano recati in Germania per cercare lavoro e garantire un futuro alla loro famiglia, composta da una femmina e altri due maschi.
Rosanna andò con i genitori in Germania e si integrò perfettamente in quella comunità; intelligenza brillante, un carattere fermo e volitivo, le piaceva studiare e raggiungeva ottimi risultati al punto che a soli 24 anni era già dirigente di un ufficio postale in Germania. Da questa sola notizia potete rendervi conto di chi era Rosanna perché certo in Germania o all’estero in genere non ti regala niente nessuno; e lei era una donna che valeva e si faceva valere: una personalità molto forte che era una luce per la sua famiglia e i suoi fratelli, essendo la maggiore
A soli 17 anni si fidanzò con un bellissimo ragazzo dagli occhi celesti, un poliziotto che con la sua divisa ispirava fiducia e sicurezza. Ai genitori questo ragazzo piaceva molto, aveva il viso buono e dolce ed accettarono il fidanzamento sebbene l'età differente dei due fidanzati, dal momento che ritenevano che la figlia fosse riposta in mani sicure e fosse protetta.
Lui l'amava e non le faceva mancare niente, solo che ad un certo punto quest'amore prese una bruttissima piega: cominciava ad essere offuscato da una gelosia ingiustificata perché Rosanna non faceva altro che andare al lavoro, fare la spesa e qualche volta uscire con delle amiche per una passeggiata. 
Il principe azzurro cominciò a perdere i suoi brillanti colori e a manifestare una gelosia morbosa al punto che non voleva che Rosanna nemmeno si affacciasse alla finestra, la seguiva e spiava mentre andava e tornava dal lavoro e Rosanna ben presto si accorse che questi atteggiamenti cominciavano ad essere pericolosi, ma ancora non ne parlava con nessuno se non con le amiche più intime, per non allarmare i famigliari. Quando le cose si stavano facendo più serie pensò che sarebbe stato meglio tornare in Italia per qualche periodo e far calmare le acque..ma ormai il marito presumibilmente non ragionava più a causa del demone della gelosia e minacciò  che se fosse andata in Italia l'avrebbe ammazzata.
 Forse Rosanna fu la prima a non credergli ma decise comunque di tornare in Italia insieme a sua mamma la quale le raccomandò di non farne parola con nessuno.
Purtroppo quando ci si fida degli amici si confidano anche cose che dovrebbero restare segrete e Rosanna, confidatasi con un'amica, fu tradita perché  avvisò il marito della decisione.
A questo punto la gelosia  accecò il poliziotto che con la pistola di ordinanza  la uccise senza pietà in un momento di eclissi della ragione.
Forse voleva solo ferirla  ed impedirle di lasciarlo, ma la uccise. Lei mori’ sul colpo  e forse senza avere il tempo di rendersi conto o soffrire.





La mamma di Rosanna  abitava poco lontano e spesso si recava dalla figlia a portarle qualche manicaretto appena cucinato: così anche quel maledetto giorno; 
ma davanti a casa di sua figlia vide le volanti della polizia, un nugolo di gente e fu invasa dalla disperazione  perché capì subito che era accaduto qualcosa di grave; non volevano farla passare ma lei supplicò le guardie  dicendo che si trattava di sua figlia e chiese solo di vederla.
 Il suo agnellino innocente giaceva riversa a terra, immobile, ormai priva di vita, massacrata senza pietà  da quell'amore folle, in un lago di sangue;  e non ci saranno mai piazze, mai strade, mai monumenti, mai riconoscimenti, mai strette di mano che potranno cancellare quel ricordo tremendo che quella povera mamma ha serbato nel cuore riuscendo anche a perdonare l'assassino;   dopo il processo il genero le si gettò ai piedi chiedendo perdono e dicendole piangendo che lui amava Rosanna, amava Rosanna, amava Rosanna.

QUESTO NON E' AMORE! 

Non fidatevi quando qualcuno cerca di limitare la vostra libertà e dice di amarvi perché non vi ama! Sia questo crimine assurdo da monito per la collettività, ed a memoria  di Rosanna resterà per i posteri questa storia, la strada ed anche il piccolo giardino che giovedì 18 maggio 2023 le è stato dedicato grazie all'interessamento di Valentina Bruno organizzatrice del One Billion Rising. 



 

NOTA:  su richiesta dell'organizzazione era stato realizzato  un video con la storia di Rosanna affinchè girasse nelle scuole e potesse stimolare un dibattito. Il video, fatto con tanto amore, non parlava di sangue, non parlava di delitto faceva solo intuire ed  era stato realizzato  in maniera molto delicata  e col permesso della mamma di Rosanna che aveva fornito delle foto per costruire una storia coerente. 

 Non ho ancora capito il motivo per cui il fratello piccolo di Rosanna, fuori di se’ per il video, a dire dell’altro fratello,  abbia preteso che si togliesse da You tube: è forse per via di una foto che ritrae i tre fratelli, o per via della vista dell'assassino anche se blerato,  o per un dolore non risolto.. o perché non è stato interpellato per le foto di cui sarebbe anche erede o perché forse non invitato a dire la sua? Non è dato sapere; ma questo veto senza senso o giustificazione plausibile purtroppo mi ha costretta a fare una storia dallo stile forse più comprensibile a chi nemmeno presumibilmente capisce che la prima cosa da fare era dire GRAZIE.