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mercoledì 3 luglio 2013

IL KAMIKAZE GIOACCHINO BASILE NON SI ARRENDE!!!


Pubblico ancora le lettere dell'EROE VERO DELL'ANTIMAFIA, Gioacchino Basile, da anni inascoltato, e volutamente  ignorato da chi dovrebbe invece far luce sulle stragi e sulla cosiddetta "trattativa" Stato-mafia. Nessuna trattativa ma un intreccio criminale e complice che Gioacchino denuncia pubblicamente da decenni per la qual cosa ha pagato e sta pagando prezzi altissimi!!!
Da anni Gioacchino non si arrende e ci riprova, è nonostante tutto fiducioso nelle "isitituzioni", lancia i suoi proclami, dirige coraggiosamente le sue accuse, chiede di essere audito dalle varie commissioni parlamentari... 
Chi lo ignora forse è complice, perlomeno moralmente, dell'occultamento della verità. Onore a Gioacchino Basile, vero protagonista della lotta alla mafia!!... Sugli altri  "figuranti"  di uno squallido teatrino e business associato, non mi pronuncio. Grazie, Gioacchino del tuo eroismo, 

Agnesina Pozzi




                                                                                     Monfalcone 14 giugno 2013

RACCOMANDATE AR 
fraz.99117  sez.13
operazione 0069 e 0070
del 14/6/2013
ore 10,20-10,22



Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano

Consiglio Superiore della Magistratura
Avv. Michele Vietti

Presidende della Camera dei Deputati
ON. Laura Boldrini

epc.

Presidente del Senato
Senatore Pietro Grasso


Oggetto: Kamikaze

                   Signor Presidente Giorgio Napolitano, come Lei ben sà, e come dal 5 giugno 2006 ben sa l’odierno Presidente del Senato ed ex Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, sono già ben 11 anni che da “incosciente” Don Chisciotte mi batto contro la mafia che ha il volto delle Istituzioni per fare emergere il vile movente che determinò  l’urgente strage di via D’Amelio.
L’infame strage vede protagonista lo scenario omissivo della Procura di Palermo che agiva in funzione d’istituzione criminale in difesa della Fincantieri (BELSITIANA) che pagava “le funzioni regolatrici” della famiglia mafiosa, che già nel giugno del 1989 aveva attuato l’attentato all’Addaura contro Giovanni Falcone: i Galatolo.
Il protagonista di quelle rozze omissioni, che per essere esercitate necessitavano urgentemente della strage che fece uscire di scena Paolo Borsellino è l’attuale coordinatore della ridicola “trattativa” (sic.): il Procuratore agg. Vittorio Teresi.
Dopo ben 7 anni d’inquietanti silenzi Istituzionali, querele andate a vuoto - vedi Carlo Vizzini (sic.) -  e di vecchi e nuovi depistaggi CIANCIMINIANI che avrebbero dovuto uccidere la VERITA’--, per non far annegare nella pestifera melma della palude politico-istituzionale la mia patriottica speranza, nel febbraio dell’anno 2010  ho formulato la qui allegata lettera aperta, che la mattina del 15 febbraio di quello stesso anno, fra lo stupore degli addetti alla mia tutela, ho distribuito in forma di volantino dentro il “Palazzo di Giustizia” di Palermo al solo scopo di costringere letteralmente il Proc. agg Vittorio Teresi ad uscire dal tugurio del silenzio  ed a querelarmi per scrivere nei verbali d’un Processo a carico del "kamikaze  (sic.) Gioacchino Basile", l’infame verità che tiene in ostaggio l’onore del nostro Paese.
Dal Presidente Pietro Grasso non mi aspetto molto, a Lui mi rivolgo solo per rispetto Istituzionale, ma da Lei Signor Presidente e dagli altri destinatari mi aspetto, almeno, il dignitoso impegno Istituzionale che volge l’attenzione nel Procedimento Penale r.g.n.r. N 1899/10 che si stà celebrando nel Tribunale di Caltanissetta, dove sono serenamente consapevole delle arroganti e vergognose difficoltà che la Verità e la Giustizia si troveranno ad affrontare.
La prossima “udienza” dell’unico Processo, forse mai celebrato, senza alcuna ammissione dei testi a difesa - erano più di 40 di cui ben 27 ben motivati (sic.) - si svolgerà il prossimo 9 luglio 2013. Di questa decisione, assunta con Decreto dal Giudice Monocratico: lascio a voi  la riflessione sia procedurale che morale.
Con quei testi potevo disegnare e scrivere l’indegno scenario di quella strage che costò la vita a 6 uomini fedeli alla nostra Costituzione, la morte civile di Gioacchino Basile e l’indegna condotta morale e professionale del Proc. agg Vittorio Teresi, ma grazie a Dio sono sempre in grado di fare emergere nel “Processo” la vergogna che tiene ostaggio l’onore della nostra Costituzione ed il volto di coloro che l’hanno tradita per meschino calcolo politico –istituzionale.
Signor Presidente, seppur con profondo rispetto, Le voglio ricordare che non intendo morire senza aver prima sconfitto la vergogna di quello scenario politico-istituzionale che dalla fine degli anni 70 e fino al 19 luglio 1992 ha ordito la morte dei suoi uomini migliori per coprire i traditori della nostra Costituzione e gli sciacalli filostatalisti che banchettavano e banchettano ancor oggi sulla dignità e sui bisogni della nostra gente.
Signor Presidente come Lei ben sà sono tanti, troppi quelli che ancora oggi sotto l’abitino istituzionale vestono lerci indumenti sporchi di fango di merda e di sangue.
Ma io spero che anche voi destinatari – che avete precisi ed inderogabili obblighi Istituzionali – siate veramente dalla parte della Verità e della Giustizia.

                                                                                                    Con rispetto      
                                                                                                  Gioacchino Basile

Palermo, 15 febbraio 2010
Egregio Procuratore aggiunto Vittorio Teresi,
       sono convinto che i mortali semi delle polveri d’amianto, ospiti indesiderati dei miei polmoni, stiano cominciando subdolamente a devastarli: il mio corpo mi parla, grida l’allarme ma non posso fare nient’altro che ascoltarlo con dignitosa passività ed attendere l’eventuale sentenza di morte con serena pazienza.
       Credo che ormai non mi resta molto tempo da concedere alla speranza, che la magistratura siciliana abbia il coraggio di guardare dentro quelle tue ed altrui  infami responsabilità, in ordine a quelle calunnie contro la nostra Costituzione che fino al 25 febbraio del 2002 si rendevano “misteriose” ai miei occhi solo grazie alla strage di via D’Amelio che realizzò le uniche condizioni possibili per consentire a te e ad altri tuoi colleghi di tradire le mie patriottiche ragioni.
       Quest’anno all’inaugurazione dell’anno giudiziario il vedere te a Palermo (e Giancarlo Caselli a Torino) proprio voi, due recitare la parte dei puri che uscivano dalle aule celebrative con la Costituzione, in mano per protestare contro una legge del governo che, in definitiva, altro non è che il frutto immorale - vedi Carlo Vizzini - dei tradimenti alla nostra Costituzione consumati dal 25 settembre - Cesare Terranova - fino al 19 luglio 1992 - Paolo Borsellino - ucciso al momento giusto per fare largo alle tue infami omissioni, m’ha fatto indignare moltissimo.
       Vittorio, con questa lettera aperta non scrivo a gratuita offesa del tuo onore di magistrato, ma esclusivamente per conto della tremenda sete di giustizia che non dà pace all’animo mio, per Paolo Borsellino ed i cinque valorosi poliziotti trucidati assieme a Lui quel maledetto 19 luglio…. ma anche per conto di tutti gli Eroi dei siciliani onesti ed a nome di tutti quei ragazzi e miei compagni di gioco delle borgate palermitane - a cominciare dai figli di Tommaso Buscetta e di suo fratello Vincenzo - che non hanno avuto accesso alla vita per colpa del crimine… o del loro diventare criminali per darsi UNA dignità da sempre negatagli dalle ingiustizie sociali imposte alla povera gente, da quelli come te.
Vittorio non cercare gratuite offese in questa lettera aperta; essa è frutto del mio patriottico dovere sancito dall’art.54 della nostra Costituzione. In essa si notifica che uno di noi due, non è quello che vuole apparire, ed i tuoi colleghi se vogliono (sic.) hanno tutti gli strumenti per potere accertare la verità.
 Aspetto serenamente una tua reazione giudiziaria anche se sò che a Caltanissetta difficilmente la Giustizia si farà largo…ormai sembra che in Sicilia la categoria dei “Luigi Patronaggio” che interpretano le loro funzioni di Magistrato con alto senso dell’onore Istituzionale siano in sensibile calo…quella degli Eroi, poi, appare addirittura estinta!.. In compenso sembrano trovare conferma quelle voci di corridoio che indicano in forte aumento gli utili idioti ed i quaraqquàquà.. però spero di vero cuore che non sia veramente così…
                                                                                             Gioacchino Basile 



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