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lunedì 5 agosto 2013

DEDICATO AL MIO AMICO ANDREA

Il mio amico Andrea è un bambino di 43 anni;  la sua vita trabocca di sofferenza ma nessuno se ne accorge e a nessuno gliene importa granché. Siamo sistemi che ruotano da soli nell'immensità dell'universo. La sua amorevole famiglia, distrutta  non solo da decenni di indifferenza ed inazione del dis-servizio sanitario nazionale ma anche dall'ignoranza e dall'insofferenza della gente, è riuscita fino ad un certo punto a proteggerlo dai pericoli del mondo ma poi Andrea è cresciuto e non è stato più possibile per loro seguire le sue "scappatelle" e riportarlo al sicuro, a casa sua.
Andrea sale sui treni e  viaggia in lungo e in largo per l'Italia, chiedendo gelati e carezze.
Il mio amico Andrea è un'anima pura e buona che non farebbe male a una mosca. Ama fare lunghissime passeggiate portandosi dietro una radio o un lettore di cd. Ama moltissimo Renato Zero, Juni Russo, Joe Cocker, I Beatles, Freddy Mercury ...ma anche Pupo e Nino D'Angelo: vallo a capire! ..
Il mio amico Andrea si presenta agli sconosciuti e saluta tutti educatamente; risaluta cento volte e cento volte ti rivolge la stessa domanda.. ma non tutti capiscono e la maggior parte ne è infastidita. Lui non se ne rende conto purtroppo e se glielo fai presente ti dice: "scusa se ripeto sempre le stesse cose, non è colpa mia...è colpa della malattia  che ho, non lo faccio apposta, scusa!".
Se ad Andrea ti rivolgi con un tono di  voce alta..lo prende come un rimprovero e ti dice: "scusa se ti ho fatto arrabbiare".
Quando meno te lo aspetti Andrea ti chiede: "Mi vuoi bene?", oppure: "Mi fai una carezza?", oppure ti prende la mano e se la porta sul viso o sulla testa, facendoti capire che vuole essere coccolato. All'improvviso ti poggia la testa sulla spalla e sorride felice.
Il mio amico Andrea è un golosone, gli piacciono i fusilli, la salsiccia, le patate fritte, la pizza.
L'altra sera l'ho portato al ristorante. Al signore del ristorante ha detto:"scusa se ripeto sempre le stesse cose, non è colpa mia...è colpa della malattia  che ho, non lo faccio apposta, scusa!" e il signore del ristorante gli ha risposto: "non ti preoccupare! Chiedimi cento volte le stesse cose ed io cento volte ti rispondo". Un vero signore il Signor Laino!!


Andrea quando mangia beve tantissima acqua, troppa! Allora gliel'ho fatto presente razionandogliela: "non devi bere troppa acqua che poi ti senti male...ti sgrido per il tuo bene".
Mi ha risposto: "tu non mi sgridi, mi correggi!". Mitico.

A quei  ragazzi che lo fanno arrabbiare, lo prendono in giro, lo strattonano, lo sbattono fuori dai bar o dalle sale giochi o magari s'inalberano se si avvicina alle loro fidanzate, presentandosi e chiedendo una carezza, voglio dire  che della vita e della malattia non hanno capito un cazzo e auguro loro, con tutto il cuore di trovarsi, ad un certo punto nelle loro famiglie, di fronte a certe drammatiche realtà per comprenderle pienamente.
La solidarietà, l'empatia, la comprensione, non costano nulla. 
Se incontrerete Andrea per strada non fategli del male,  non insultatelo, non prendetevi gioco di lui ma parlategli per un po', sopportate un po' le sue domande, rispondetegli se ve ne fa e... sorridetegli; se entra nel vostro locale o in quello in cui siete voi, tutto sudato  e con lo stereo, non storcete il naso e non guardatelo dall'alto in basso perché dentro di lui c'è un mondo bellissimo fatto di spazi aperti, di musica, di affetto che a voi, sui vostri tacchi a spillo e nelle vostre camicie stirate, è  purtroppo sconosciuto. Se sapreste entrare nel suo mondo anche solo per qualche minuto della vostra stupida vita, ne uscireste migliori; perché il mio amico Andrea è decisamente migliore della maggior parte dei suoi "giudicanti" e di sicuro più sensibile.
Se vi chiede un gelato o un euro...sappiate che non è  certo di quello che ha bisogno, ma di dolcezza; e che sia riconosciuto il suo grande valore umano.
Grazie Andrea, per avermi concesso la tua  simpatica compagnia per una serata. Non sei stato bravo MA BRAVISSIMO!! La prossima volta ti porto in pizzeria e la prossima ancora ci andiamo a mangiare un gelato..ma non al Bingo Bar...da cui ti hanno buttato fuori!
P.S.pare che Andrea li abbia fatti arrabbiare abbastanza comportandosi male ma pare anche che lui fosse abbastanza arrabbiato e ansioso perché da qualche tempo è diventato lo zimbello di qualche nullafacente dei paraggi ("togliti il cappello", "mettiti il cappello", "come cammini")...e via discorrendo per sfottimenti  vari che certo, nella sua condizione, sono premessa a comportamenti tendenti a sedare la grande ansia, il senso di minaccia e di pericolo che assale persone con simili patologie..)

Ringrazio il Ristorante Il Caminetto di Tortora per la cortesia, la pazienza e la grandissima umanità dei suoi gestori: avete reso Andrea molto felice! Grazie.


Agnesina Pozzi



24 commenti:

  1. Che commento posso lasciare?... sei il suo angelo privato, personale. Ecco, non ci vuole nulla per far stare bene gli altri, e NOI STESSI!!!...se lo capissimo questo!...grazie di esistere Agnese

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  4. Lo conosco da molto tempo anch'io,un giorno lo incontrai a Roma (quand'ero militare) mi riconobbe subito,mi salutò con un bel sorriso chiamandomi per nome.

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  5. Ho saputo da poco, caro Eduardo che Andrea li ha fatti arrabbiare questi del bar comportandosi male, è andato a parlarci il papà. Se Andrea si è comportato male è stato perché, nella sua seria condizione psichiatrica,gli atteggiamenti di derisione lo mettono in uno stato di panico ed ansia e da qualche tempo è diventato il pupazzo di ragazzi che stanno nei paraggi del bar. In ogni caso, qualunque cosa abbia fatto si deve tenere conto che è un malato e per un malato "che si comporta male", magari si chiama un medico.
    Ribadisco che qui da noi, in Terronia non abbiamo una cultura tesa all'accoglienza dei diversamente abili e "diversi" in generale. Restano solitamente emarginati come fenomeni da baraccone su cui ridere o girare la testa dall'altra parte. Il "diverso" non è integrato nel tessuto sociale purtroppo e quindi accumula frustrazione, amarezza, ansia, che alla fine sfoga come può quando non ne può più.

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    1. Spero che rimanga chiaro che il mio intervento era mirato a far capire che non è modo di fare. Se poi le cose sono diverse da come raccontate, magari sarebbe opportuno rettificare. Grazie.

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  6. A prescindere da tutto bisogna tener conto che se un ragazzo ha problemi di questo tipo (e magari lo si sa anche) bisogna prendere i dovuti provvedimenti affinchè non sbrocchi com'è successo (testimonianze dirette affermano che è stato allontanato dal bar con EDUCAZIONE! Dopo un po' di tempo è tornato con delle pietre da lanciare verso il bar! E anche se hanno cercato di farlo ragionare, due pietre sono state lanciate colpendo i tavolini, per fortuna vuoti!).
    E se al posto dei tavoli ci fosse stato un bambino? e se l'avesse colpito?
    Andrea viene preso in giro dai ragazzetti che non hanno rispetto di un disturbo, altre volte si scherza semplicemente con lui perchè non vi è altro verso di "sopportarlo" (come è stato scritto nell'articolo...che poi non è sopportare ma assecondare).
    Credo che nonostante i disturbi, bisognerebbe stare più attenti alle motivazioni invece di puntare subito il dito contro.
    Si è alzato un polverone per nulla, e di certo non ha fatto bene a nessuno.
    Buona continuazione.

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  7. "Andrea viene preso in giro dai ragazzetti che non hanno rispetto di un disturbo"...

    E' su questo che si punta il dito e il polverone non lo ha alzato nessuno. Non so se sia stato messo fuori "educatamente",ma è stato messo fuori; fatto sta che Andrea l'ho incontrato per caso che ero in macchina con una mia amica; era spaventato e agitato all'altezza della Esso; piangeva e correva. L'ho chiamato. Davanti a numerosi testimoni ha detto che era stato picchiato (tra l'altro aveva già un braccio suturato), piangeva, ci ha mostrato dei lividi mi ha chiesto di aiutarlo, di riportarlo a casa. Non so chi lo abbia picchiato, non l'ho nemmeno scritto né ho scritto che sono stati quelli del bar, quindi? Scherzare con lui significa assecondarlo? Non sarebbe meglio comunicare con lui con la VERA intenzione di COMUNICARE piuttosto che "assecondarlo" o "sopportarlo"? Invece che chiamare vigili e Carabinieri non era meglio chiamare il padre (avevano il numero) o un medico? E' vero che si devono "tutelare i clienti"..ma non si deve forse prima tutelare un disabile psichico che da quegli stessi clienti viene messo anche in condizione di scagliare pietre, se lo ha fatto? Non so.

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  8. ma se non si è parlato di Bingo Bar nè di Plaia sclavorum,di chi cavolo si è parlato????qua si parla per fare aria,senza conoscere la realtà dei fatti..avete sottolineato che andrea è malato e io penso che da tale, ha bisogno di un tutore o di qualcuno che gli stia sempre accanto..invece da quando lo conosco, l'ho sempre visto girare solo!!!dobbiamo giustificare ogni comportamento sbagliato di andrea, perchè malato?non facciamo tutti i finti buonisti e gli amici,quando si deve infangare gli altri,se in realtà ad andrea non lo ha mai calcolato nessuno!!!a tutto c'è un limite...è stata lei a sollevare questo polverone ignorando la verità!!io,da dipendente del bar citato, posso dire fermamente di avere a che fare con titolari e colleghi seri e rispettosi!!andrea non è stato maltrattato e i lividi non gli sono stati procurati qui!!appunto perchè è un disabile psichico,come lei dice, non può stare solo..allora mi chiedo di chi è la vergogna???più volte è stato aiutato da noi,ma certi comportamenti non sono accettabili,soprattutto se a lavarsene le mani sono per primi i familiari ,più volte avvisati da noi!!lei sta dando un'immagine del bar per niente positiva!!che giudicate a fare tutti quanti???!!!il compito di giudicare lasciamolo a chi è di competenza..

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  9. Appunto: il ragazzo ha problemi psichici e c'è bisogno che qualcuno lo segua per non diventare un pericolo per gli altri e per se stesso.
    E' stato allontanato da più bar (e c'è chi può confermarlo), ma siamo così impegnati a fare i perbenisti che non lo mettiamo in conto.
    Secondo legge i tutori della quiete del paese sono I VIGILI. in quanto tale io, da cittadino, ho diritto di chiamarli quando la situazione diventa ingestibile (ed in quel caso è diventata ingestibile).
    " Non sarebbe meglio comunicare con lui con la VERA intenzione di COMUNICARE piuttosto che "assecondarlo" o "sopportarlo"?" con tutto il rispetto per un disturbo del genere, la gente è impegnata a lavorare sotto il caldo e sotto clienti sempre più esigenti... se si deve comunicare non si deve fare durante l'orario di lavoro, perchè i dipendenti non sono pagati per comunicare con un disabile che non ha l'accompagnamento di chi DOVREBBE.
    La colpa non è di Andrea nè tantomeno dei bar, la colpa è di chi DOVREBBE ESSERE AL SUO FIANCO ma invece, a quanto pare, lo lascia andare in giro tranquillamente.
    Spero solamente che davvero non si arrivi mai al punto che Andrea trovi davvero qualcuno che non capisca la sua condizione e lo pesti a sangue, perchè lì davvero ci sarebbe da criticare.
    Con tutto il rispetto per questo ragazzo , di cui io non ho nulla da obiettare, ma l'articolo e tanti altri "commenti poco pertinenti" mi sono sembrati una grande paraculata.

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  10. Non so come la Sig.ra Madda si permetta a scrivere su Andrea che "nessuno lo ha mai calcolato" se non conosce la famiglia e tutte le battaglie che ha fatto e continua a fare verso le istituzioni affinché si prendano cura, com'è nel loro dovere, di Andrea. I genitori sono anziani e malati e pieni di angoscia.Se li avete avvisati altre volte, perché non questa volta? Non mi risulta, anche da quanto mi ha riferito un vostro ex dipendente e da come risulta da altri locali, che Andrea sia mai stato aggressivo o violento e quindi se è vero che ha tirato pietre PERCHE' LO HA FATTO? Se va nei locali, è appunto per cercare comunicazione e compagnia non certo per diventare il passatempo, il pupazzo, lo zimbello di nessuno, anche se disabile psichico ha una sua dignità, qui non si tratta di "buonismo". Ho constatato che se ad Andrea ci si dedica amorevolmente, gli si dedica attenzione e ascolto VERO (anche quando chiede in un bar un euro o un gelato che "buonisticamente" o generosamente gli si dà sperando che poi si levi dai coglioni...)lui è bravissimo, corrisponde, comunica e perfino è in grado di insegnare qualcosa perché non si sente giudicato o deriso o assecondato o sopportato ma ACCOLTO E INTEGRATO.

    Signor Claudio Lei forse avrebbe dovuto chiamare i vigili quando i suoi clienti si divertivano a sfottere Andrea o forse avrebbe douto "richiamare" i suoi clienti ad un maggiore rispetto per Andrea. Se uno non è in condizione di farsi ferire da una "paraculata" (sua opinione), come lei la definisce, semplicemente LA IGNORA, avendo la coscienza a posto, non si chiede ad un avvocato di "chiarire". Al fianco di Andrea non possono esserci due genitori anziani e malati ma le istituzioni che sono invece latitanti. Al fianco di Andrea dovrebbe esserci tutta la COLLETTIVITA' CIVILE. Oppure che facciamo...non può forse andare in giro tranquillamente come si evince dal suo scritto? La legge Basaglia ha chiuso i manicomi, i lager non esistono da tempo; per finire, anche i delinquenti sono fuori dalle galere. Che facciamo, chiudiamo Andrea in una gabbia e buttiamo le chiavi del lucchetto? Dia lei una soluzione. L'articolo è la realtà.Se la realtà è una paraculata, ben venga. Io non ho scritto nulla contro di voi. "sbattuto fuori" è un neologismo che sta per "allontanare" "scacciare". Non ho scritto né che l'avete picchiato né altro. I commenti i fa la gente in piena libertà...oppure, oltre a chiudere Andrea in una gabbia dobbiamo chiudere la bocca alla gente? L'articolo 21 sancisce a libertà di espressione e di critica, se non erro!
    PS ho chiesto il permesso al'avvocato di pubblicare integralmente il suo chiarimento. Aspetto risposta. Cordiali saluti

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  11. Ho visto che il chiarimento inviatomi è già pubblico quindi lo trascrivo qui per diritto di replica anche se del tutto inopportuno non avendo né criticato il bar né attribuito ai gestori colpe
    Mia risposta all'avocato: Preg. Avvocato Deriu, se mi consente pubblicherò integralmente il suo chiarimento sul blog. In ogni caso tengo a precisare che non sono responsabile dei commenti che lo stesso articolo ha suscitato in quanto mi sono limitata a scrivere testualmente: "La prossima volta ti porto in pizzeria e la prossima ancora ci andiamo a mangiare un gelato..ma non al Bingo Bar...da cui ti hanno buttato fuori!", ossia la verità e certo con un eufemismo anche perché "sbattere fuori", "buttare fuori" sono neologismi comunemente accettati per "scacciare", "allontanare", far uscire. Ho aggiunto il giorno dopo il PS : P.S.pare che Andrea li abbia fatti arrabbiare abbastanza comportandosi male ma pare anche che lui fosse abbastanza arrabbiato e ansioso perché da qualche tempo è diventato lo zimbello di qualche nullafacente dei paraggi ("togliti il cappello", "mettiti il cappello", "come cammini")...e via discorrendo per sfottimenti vari che certo, nella sua condizione, sono premessa a comportamenti tendenti a sedare la grande ansia, il senso di minaccia e di pericolo che assale persone con simili patologie..)Cordiali saluti
    Dott.Agnesina Pozzi

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  12. Conversazione iniziata oggi

    21:41
    Laura Miceli
    Il sottoscritto Avv. Nicola DERIU, avendo ricevuto apposito mandato, formula la presente in nome e per conto della sig.ra Miceli Pamela, in proprio nonchè quale l.r.p.t. della Società Plaja Sclavorum Sas, attuale gestore dell'omonimo bar, precedentemente denominato Bingo Bar, al fine di rappresentare e chiarire quanto segue.
    Premesso che due giorni fa all'interno del Plaja Sclavorum Bar, affollat...o dalla clientela, si è verificato un increscioso episodio, ultimo di una lunga serie, al quale hanno assistito più persone e che ha visto protagonista un ragazzo, tale Andrea, che molti conoscono in quanto frequentatore abituale del Bar stesso, il quale risulta avere problematiche, che non compete allo scrivente valutare, e che, a causa delle stesse, è stato allontanato dal personale in servizio presso il bar, in quanto impediva lo svolgimento della normale attività lavorativa.
    Senza voler scendere nella spiegazione analitica dei comportamenti posti in essere dal ragazzo, non consentiti in una attività commerciale, non rispettosi del buon costume e soprattutto non graditi dagli avventori del medesimo bar , pur essendo i gestori dello stesso da sempre sensibili alle problematiche che affliggono il ragazzo Andrea, tant'è che in numerose occasioni hanno ospitato Andrea, gli hanno offerto ciò che desiderava senza pretendere mai il pagamento, si sono visti costretti ad allontanare il ragazzo dalla citata attività. (segue)

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  13. Inutile ribadire il senso di solidarietà che da sempre anima la parte che rappresento, la quale è una onesta e seria lavoratrice e la quale, suo malgrado, a fronte dell'assenza, in quell'occasione dei soggetti che per legge dovrebbero tutelare e vigilare sul ragazzo Andrea, si è vista costretta, al fine di evitare ulteriori danni alla propria attività ed alle persone che la affollavano, di accompagnare educatamente fuori dal locale Andrea.
    Intendo riferirmi al fatto che il ragazzo risultava essere in uno stato di agitazione tale da spingerlo a compiere gesti particolarmente gravi, fra tutti, lanciare pietre ( quelle contenute nei vasi della siepe ivi esistente) contro il bancone del bar nonchè contro coloro i quali si trovavano nel bar e che, intrattenutisi sui luoghi per consumare un drink, hanno assistito al descritto inaccettabile episodio, con conseguente pericolo che i clienti stessi ( i quali tranquillamente e semmai ve ne fosse bisogno possono confermare quanto fin quei descritto), potessero subire danni alla propria persona.
    Ci tengo a precisare che quindi il motivo per il quale i proprietari del Plaja Sclavorum Bar sono dovuti intervenire è stato proprio quello di scongiurare, nell'inerzia delle persone ivi presenti, il pericolo di gravi danni in quanto la situazione risultava precipitare sempre più.
    Le circostanze sopra rappresentate non sono il frutto di un tentativo di difesa ma intendono esclusivamente chiarire come si sono realmente susseguiti i fatti, al fine di evidenziare che il comportamento del personale tutto del Plaja Sclavorum bar, è stato indirizzato proprio a tutelare il ragazzo Andrea, il quale suo malgrado, sarebbe andato incontro a conseguenze ben più gravi o per lui o per chi ha l'obbligo di assisterlo.
    Immediatamente dopo il verificarsi di questo episodio, del quale è divenuta involontaria protagonista la proprietaria del Bar, sono comparsi una serie di blog, articoli, commenti, sia su Facebook che su altri Blog, nei quali, fra le righe, la stessa veniva accusata di aver buttato fuori dal proprio locale " il povero Andrea", lasciando intendere un comportamento posto in essere dalla stessa del tutto inspiegabile, crudele e che non avrebbe tenuto conto del disagio che affligge Andrea.(continua)

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  14. Ebbene siffatta ricostruzione non può essere accettata, in quanto dipinge la parte che rappresento, la quale è conosciuta per essere una persona buona, generosa, comprensiva e dedita al lavoro, come in realtà non è, spingendosi siffatti commenti, amplificati per il tramite dei numerosissimi clienti dei Social Network, addirittura a mettere in dubbio la professionalità del personale del Playa Sclavorum con evidente danno all'immagine.
    Ho accettato di intervenire in questa vicenda perchè conosco bene le proprietarie del Plaja Sclavorum, sulle cui doti inutile ripetersi, le quali raggiunte da numerosi contatti e telefonate, si sono viste ingiustamente additare come colorto che se la sono presa con Andrea, restando tristemente meravigliate dal fatto che molte persone, ancor prima di accertarsi su quali fossero le ragioni alla base di determinati comportamenti, si permettono di giudicare senza avere cognizione di causa, senza sapere che entrmabe le proprietarie hanno sempre manifestato attenzione e comprensione nei confronti di Andrea e senza sapere cosa in realtà fosse successo la scorsa serata.
    Tutto ciò premesso, ad evasione dell'incarico ricevuto invito chiunque ne avvertisse l'esigenza ,di voler contattare direttamente lo scrivente, evitando per il futuro di prodigarsi in consigli o lezioni di moralità che fuori dal contesto in cui sono rese sono assolutamente condivisibili ma che cessano di esserlo se si conoscono i fatti ; sarò io stesso a spiegare loro i motivi per cui il personale del Plaja Sclavorum si è visto costretto ad agire, semplicemente allontanando, in maniera educata e cortese, chi in quel momento non consentiva, intralciandolo, l'esercizio della regolare attività lavorativa. Un ultimo riferimento, non per questo meno importante è la chiara e forte manifestazione di solidarietà che lo Staff del Plaja Sclavorum intende manifestare , come mio tramite manifesta, nei confronti di Andrea, il quale è stato sicuramente anch'egli involontario protagonista dell'episodio descritto ma, al fine di evitare che siffatte sgradevoli situazioni possano ripetersi in futuro, si invitano coloro i quali sono deputati alla cura, all'assistenza di Andrea, o hanno in altro modo competenze specifiche in materia, di rendersi parte attiva e diligente, dimostrando con comportamenti concreti il proprio senso di solidarietà che viceversa, sarebbe destinato a rimanere solo su una pagina facebook o un blog.
    Tanto vi dovevo per esigenze di verità e chiarezza.
    Cordiali saluti.
    Avv. Nicola DERIU

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  15. Caro Avvocato Deriu la esorto anche a contattarmi per sapere cosa concretamente si è fatto e si sta facendo per trovare una soluzione per Andrea, anzi, lei come avvocato si potrebbe ben rendere parte attiva, come scrive, "dimostrando con comportamenti concreti il proprio senso di solidarietà che viceversa, sarebbe destinato a rimanere solo su una pagina facebook o un blog"...perché vedrà, se mi contatta, che non si è trattato solo di scrivere su un blog, portando all'attenzione pubblica ANDREA che nonostante tutti conoscano..NESSUNO in realtà conosce davvero, ma si sono fatte e si stanno facendo varie cose concrete: non certo "solo" chiacchiere su un blog.

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  16. Precisiamo da subito che io non sono titolare di un'attività come un bar, ma che sia chiaro : Io non sono responsabile dei comportamenti di una persona al di fuori del mio nucleo familiare.
    Se un ragazzo si comporta male, la responsabilità è di chi dovrebbe stargli vicino, che siano i parenti o le istituzioni, non di certo un bar che cerca solo di LAVORARE (ma forse questo termine non è chiaro a tutti...)
    Quando si pubblicano determinate cose su network che sono di dominio pubblico, bisogna stare molto attenti a ciò che si scrive e soprattutto a COME si scrive.
    Il termine SBATTUTO FUORI non sta solo per "allontanato" (non prendiamoci in giro) ma proprio per "SBATTUTO FUORI" , cioè sembra quasi che sto "povero ragazzo" (che ricordiamo non ha avuto comportamenti "educati) sia stato cacciato a calci dall'attività.
    Per chi non ha neanche il buon gusto di andarsi ad informare prima di rispondere o di condividere sui social network (chiamasi ignoranza) Andrea è stato lo sfortunato che "per un euro" è stato sbattuto fuori.
    Io non dico che bisognerebbe rinchiuderlo (a dire il vero non ci avevo neanche pensato ad una soluzione del genere), dico che bisognerebbe seguirlo, e se non si può seguire perlomeno dare la responsabilità a chi è RESPONSABILE, ed il responsabile non è LA COMUNITA' ma chi si deve prendere cura di lui.
    La gente ha già i propri problemi, che siano debiti o persone con altrettanti problemi psicologici...
    Si può cercare di venire in contro 100 e 100 volte (come infatti è stato fatto molte volte al "bingo bar", con me testimone), ma quando si passa il limite bisogna mettere un freno, che siano i vigili a farlo, o che sia l'ALLONTANARE EDUCATAMENTE dall'attività.
    In ultima analisi, credo che l'attività di Pamela e Laura abbia tutto il diritto di difendersi in quanto l'immagine del bar è stata infangata da quanto commentato dai "saccenti" di Praia,che non hanno il buon gusto di informarsi prima di condividere.
    In altri luoghi si sarebbe potuto davvero andare per vie legali per danni di immagine,chiedendo risarcimento, invece le due sorelle,nonchè soce, si sono limitate a dare spiegazioni formali per dare il proprio punto di vista in maniera del tutto esaustiva e soprattutto PROFESSIONALE, che è il loro modo di lavorare da sempre.
    Detto questo, io non ho nulla contro nessuno, ma ho tutto contro chi prima lancia la pietra e poi nasconde la mano. Buona continuazione

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  17. io mi permetto di parlare dal momento che è stata lei a fare il nome del bar.. e dal momento che ha reso pubblica questa storia su un blog,io ho il diritto di replicare, di commentare e difendere il giusto!!!mi meraviglio di lei che trova queste giustificazioni...perchè dove non riescono ad arrivare i genitori, devono arrivarci altri!!!appunto perchè è un disabile psichico ha bisogno di qualcuno 24 ore su 24!!!io non mi meraviglio di andrea, ma mi meraviglio delle persone come lei che parlano e parlano per il gusto di attaccare chi non ha fatto nulla!!!io al posto suo la smetterei, perchè sta facendo una pessima figura...visto che prima punta il dito e poi si gira la frittata!!!lei ha fatto un nome e adesso si assume le conseguenze di ciò che ha detto!!!con questo concludo,perchè non ne vale più la pena di rispondere..

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  19. Nel frattempo, signora, si legga i sinonimi di "buttare fuori"
    http://www.homolaicus.com/linguaggi/sinonimi/hypertext/0254.htm
    http://www.treccani.it/vocabolario/cacciare_(Sinonimi-e-Contrari)/
    http://www.treccani.it/vocabolario/buttafuori/
    http://sinonimi.it/buttare+fuori/
    http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/b/buttare.aspx?query=buttare
    http://www.sostanze.info/domande/si-puobuttare-fuori-persona-locale-pubblico-se-si-quali-circostanze
    http://www.laprevidenza.it/news/leggi-e-normative/buttare-fuori-il-cliente-dallo-studio-non-e-reato/5357?search=reato&pagina=1&box=Reato&categorie=&autorita=&b=0

    Ma chi l'ha "attaccata" scusi? E' lei che si sente attaccata e si difende (..si dice che "excusatio non petita, colpa certa"). Di conseguenza sono io che al SUO posto la smetterei perché sta facendo una pessima figura.Dal MIO posto,ossia da un BLOG PERSONALE sono libera di esprimermi. Ho semplicemente raccontato il mio amico Andrea assumendomene in pieno la responsabilità; certo sono anche libera di non portarlo a prendere un gelato da lei. Se poi davvero pensate che la vostra "immagine" sia stata danneggiata,senza esservela danneggiata da soli, andate pure avanti che vi seguiamo. Forse però sarebbe stato meglio invitarci a prendere un caffè (lo si sarebbe aggiunto al blog e finiva lì..) invece di inalberarsi tanto per una parola che ha dei sinonimi ma che, comunque si voglia "girare la frittata" (io non sono cuoca ma medico), resta invariata nella sua essenza ciò che è ed è stato fatto, nonostante la sua meraviglia. Io non mi meraviglio più di nulla, specialmente nella mia Terronia infelix.

    Che di un disabile psichico o fisico non se ne facciano carico le istituzioni capita in quasi tutta Italia, ma che non se ne faccia carico la collettività conoscendolo, accettandolo, integrandolo, aiutandolo piuttosto che usarlo da passatempo...capita solo in luoghi fuori dal mondo e disgraziati; qui come altrove e di certo non mi riferisco ad un esercizio commerciale ma alla gente in genere. Buona continuazione anche a voi!

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  20. Mi sembra che qui si stia cercando di arrampicarsi sugli specchi.
    I sinonimi non mi sembrano una buona scappatoia, ma ad ogni modo va ricordato che il contesto in cui è stato scritto era tutto meno un sinonimo di "far uscire".
    Ma noto che ha trovato la sua posizione di "difesa"...anche se andandola a prendere quasi in analisi grammaticale mi sembra molto poco logica e matura come cosa.
    Ad ogni modo se mio figlio si comporta male, non posso arrabbiarmi perchè gli altri lo fanno comportare male,soprattutto se da tutti i fronti ne arrivano le testimonianze.
    Buona continuazione col blog. E complimentoni ancora.

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  21. Conosco Andrea e la sua famiglia da oltre dieci anni.In dieci anni cominci ad avere una percezione di cosa significhi una determinata patologia e di cosa significhi viverla in questo mondo.
    Non è tanto la diversità di Andrea il problema,non è neanche la sua ossessione,il nodo centrale della questione è che Andrea da fastidio.
    Quando conosci veramente Andrea capisci che la libertà,a questo mondo,non è per tutti,ma te la devi poter permettere,prima di tutto economicamente e poi socialmente.
    Andrea è una spirito libero,non lo chiudi in una casa,deve camminare,ama vivere all'aria aperta,ama la solitudine di una lunga camminata ma anche le carezze di uno sconosciuto...Andrea non lo metti in una casa chiuso perché lo uccideresti,non puoi seguirlo tutto il giorno come un ladro perché non ha rubato niente,è solo uno costretto a rubare la sua libertà perché né lui né la sua famiglia possono comprarla.
    In tanti anni Andrea ha subito ogni sorta di umiliazione,picchiato,deriso,stuprato,e colpevolizzato perché se lo guardi da fastidio,perché non lo vuoi sentire parlare perché nessuno ha più tempo di guardare ed ascoltare a questo mondo.
    Ognuno nel suo orto a tirare avanti,ognuno incentrato sui suoi problemi,nessuno che alza più lo sguardo a ricordare di essere un essere umano...Tutti a puntare il dito e a giudicare....Che cosa si intende con "deve essere seguito?" In realtà chi lo dice sta dicendo:"non è un problema mio,levatemelo da davanti per favore."
    La verità è che Andrea è anche un problema tuo,perché siamo membri della razza umana e la razza umana vive in empatia e in amore solo che ce lo siamo dimenticati perché dobbiamo servire un Sistema padrone che ha reso l'uomo schiavo dell'uomo.
    Chiunque crede che Andrea sia pazzo e che la pazzia non lo riguardi è un'illuso,il mondo sta impazzendo e degradando e con lui l'uomo.Continuiamo a gettare la polvere sotto al tappeto continuiamo a far salire la puzza e ci tappiamo il naso...Stiamo tutti andando verso una pazzia di massa.
    Quindi io posso dire solo una cosa,comprendo le ragioni di chiunque abbia scritto su questo blog,ognuno ha la sua verità e il suo punto di vista,ma la vita non è solo una questione legale e di sostentamento e economico,la vita,forse,ci chiede qualcosa di più...La vita ci dice che se incontriamo Andrea allora qualcuno o qualcosa ce lo ha messo davanti e quindi diventa un qualcosa di nostro...Non puoi rimandare al mittente la vita,ma devi viverla.Quindi se vivendo incontri Andrea puoi scegliere:Puoi insultarlo e picchiarlo,puoi stuprarlo,puoi giudicare lui e la sua famiglia,puoi girarti dall'altra parte oppure puoi guardarlo negli occhi e digli:"Come stai?" faci due chiacchiere e poi proseguire la tua strada..
    Adesso vi saluto...buona vita a tutti.

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  22. Caro Tony, sono onorata del tuo commento su questo blog. Mi hai fatto venire i brividi. Sono felice che questa famiglia e che Andrea abbia amici come te. Ti aspetto, mio gradito ospite quando vorrai. Se potessi muovermi verrei non solo stringerti la mano ma ad abbracciarti forte. Siamo in pochi. Teniamoci vicini al cuore. Ciao Agnesina

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